#41. DOS Box.

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Dopo molti post lapidari dettati da impellenze lavorative, finalmente una corposa digressione! Winking

Il set DOSBox è un bell'esempio di come si opera qui a MacAnatomy ("lavora" è una espressione sicuramente fuoriluogo...).
Tempo fa ho scaricato dall'iTunes App Store la versione demo di Wolfenstein 3-D, videogioco che durante le sessioni sul mio iPhone mi ha causato dei lucciconi agli occhi che non vi dico (per gli under 20 e per tutti quelli che al tempo si baloccavano con altro ignorando il Futuro che si approssimava sotto forma di scatolotti beige, il suddetto gioco del 1992 è stato il primo esempio di FPS nella Storia Videoludica).

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Inutile aggiungere che, appena ho intravisto nuovamente quei muri in simil 3D (non era un vero 3D, era un 2D che ingannava l'occhio) e le guardie naziste da annichilire, la nostalgia si è abbattuta come un maglio e mi ha colto il desiderio di rigiocarci in maniera più esaustiva, magari sul mio mac nelle pause lavorative.

Purtroppo, la versione per mac necessita di Classic ed è ancora sottoposta a diritto d'autore, pur essendo ormai praticamente
abandoware.

Per fortuna, sciorinando il web, ho appreso l'esistenza di
DOSBox, un emulatore di linguaggio DOS anche per MacOs X (il DOS è una Rroba tipo che si digita "DIR, CD, MOUNT", etc.., praticamente il modo di interagire con il calcolatore prima dell'avvento delle interfacce grafiche punta&clicca).
In sintesi, basta avviare la macchina virtuale e si può far girare la versione shareware per windows di Wolfenstein, previa la conoscenza dei predetti comandi e con l'ausilio di incredibili bestemmie a causa dell'oscurità di certe stringhe e dei caratteri inusuali (la tilde!) su una tastiera non riconosciuta, fatto che provoca la classica "
Sindrome Da Pianista Impazzito" per cercare la giusta combinazione.

Orbene, alla fine tutto funziona e posso ammazzare tutti i nazisti e Hitlerbots che voglio.

Però DOSBox ha una grossa pecca, ovvero l'icona che appare nel mio dock mentre gioco.


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Di solito non commento i lavori altrui, ma 'sto sgorbio è davvero un pugno nell'occhio.

Quindi, ho immediatamente cominciato a pensare a come sostituirlo: di fatto, ho personalmente intrapeso a creare icone (e di conseguenza, MA così storicamente nasce) proprio perchè non tolleravo certe immagini sul mio mac o non ne trovavo di soddisfacenti (un giorno farò un post sulla mia allucinata patologica incapacità di tenere un wallpaper per più di un giorno e di come perda tempo a cercare insoddisfatto lo sfondo perfetto...).
La prima bozza nasce dal
concept ispirato dal nome: una scatola (Box) ed il DOS, inteso come strumento per emularlo, e più specificatamente come un tablet dal gusto vagamente tecnoretrò.


aa

Lo stile mac-like c'era tutto ma non mi soddisfaceva appieno, anche perchè a piccole dimensioni sembrava curvarsi al centro per uno strano effetto ottico.
Dopodiché, "per non buttare il bambino con l'acqua sporca", ho tenuto solo il tablet DOS e ho pensato che dovevo cambiare la scatola, sicuramente troppo banale.
Il passo da "
box" a "(un)boxing" è assai breve e ho ripensato l'icona come se fosse un software in vendita sullo scaffale di uno Store Apple: prendendo come spunto il design di iLife e del software Pro ho realizzato (quasi a titolo di sfida personale) il concept definitivo, aggiungendo altre due icone che ripercorrono l'intera esperienza Macgeek dell'acquisto, ovvero dall'apertura della scatola alla fruizione del prodotto vero e proprio.


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Adesso, in primo luogo posso veramente giocare serenamente a Wolf3d e, inoltre, MacAnatomy ha guadagnato un'ulteriore set Happy

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